Verrà presentato domani (venerdì 18 maggio) alle 18 alla Diffusione del Libro di Lido di Camaiore, “L’uomo che dorme”, opera prima della scrittrice versiliese Paola Ciregia.

Il bis a pochi giorni dal successo della prima del libro a Lettera 22 a Viareggio che tanto interesse e curiosità ha suscitato tra il pubblico presente. Un traguardo importante per l’autrice che oltre a cimentarsi nella scrittura del suo romanzo d’esordio si dedica anche al suo blog di viaggi “paolalovestravelling”.

L’uomo che dorme è un romanzo con una forte componente autobiografica nel quale l’autrice affronta una serie di tematiche tanto attuali quanto delicate, come l’elaborazione del lutto, la depressione e i disturbi alimentari.

Un episodio depressivo maggiore e il conseguente ricorso a percorso di psicoterapia individuale forniscono a Marta, la protagonista del libro, l’occasione per ripercorerre a ritroso i passaggi più significativi della propria vita, dall’infanzia alla maturità, nel tentativo di sciogliere quei nodi per lungo tempo trascurati che l’hanno portata  a un livello di sofferenza fino a quel momento sconosciuto.

Ed è proprio grazie al dialogo con la terapeuta che riaffiorano nella memoria della ragazza i ricordi di un  passato a tratti doloroso: il rapporto controverso con due figure genitoriali antitetiche l’una all’altra – una madre fragile ed emotivamente instabile che la incoraggia ad accontentarsi di quanto la vita può concedere e la dissuade dal suo voler “volare in alto” e un padre schivo nell’esprimere i propri sentimenti che la influenza, seppur inconsciamente, nelle sue scelte più importanti; il rapporto travagliato e intenso con le amiche del periodo adolescenziale e la delusione conseguente al loro inspiegabile e inspiegato abbandono, che avviene in un momento di particolare difficoltà personale e contribuisce ad accentuare le sue insicurezze; la lunga malattia della madre, che altera le dinamiche familiari e la costringe a crescere troppo rapidamente; il rapporto distorto con il cibo, unica sua ancora di salvezza nei momenti di solitudine e profonda disperazione che si trova a vivere dopo la morte della madre; e, infine, la disillusione e il rimpianto di aver rinunciato ai sogni e alle aspettative di un tempo, un passato ormai lontano, schiacciato sotto il peso della rassegnazione e del senso di colpa.

Per quanto difficoltoso, questo percorso di autoanalisi permetterà a Marta di riappacificarsi con la memoria della madre, di ricostruire il rapporto con il padre, di esorcizzare i demoni del suo passato e, finalmente, di fare pace con se stessa.

In questo quadro si inserisce anche il personaggio di Elia, una figura rassicurante e al contempo enigmatica che le farà riscoprire il valore del presente e riacquistare la speranza in un futuro migliore, ancora tutto da scrivere.

L’uomo che dorme é la storia di una famiglia e delle difficoltà che a volte si hanno nell’accettare il proprio sangue e i legami che da esso derivano: “il sangue conta”, si legge più volte nel romanzo, perché é una calamita inevitabile, anche quando vorremmo scappare e convincerci del contrario.

È una storia di sofferenza: di un dolore che a volte ci portiamo appresso per tutta la vita, ma con il quale possiamo imparare a convivere, a condizione che lo si guardi in faccia, che lo si affronti per quello che é, senza nasconderci dietro la paura di non essere compresi, di essere giudicati e, chissà, magari di essere pure additati come “un po’ matti”. “Certi dolori svaniscono solo se si lasciano evaporare”: perché altrimenti rimangono dei macigni che ci schiacciano e ci privano della nostra voglia di vivere.

E’, poi, una storia di condivisione: perché ognuno di noi si porta dietro il proprio bagaglio di esperienze, fatto di gioie, dolori e paure. E se la pensiamo in questo modo, se ci rendiamo conto che ognuno di noi é un po’ solo con le proprie fragilità, allora questo può aiutarci a farci sentire un po’ meno soli, e anche un po’ meno fragili.

È, infine, una storia di coraggio e di speranza: di rinascita e miglioramente verso la scoperta di un senso da dare alla propria esistenza, anche quando la vita, con i suoi imprevisti e i suoi fuori programma, sembra toglierci le energie per continuare a inseguire i nostri sogni.

Una storia normale e universale, nella quale chiunque può ritrovarsi e riconoscersi.

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ultimo aggiornamento: 17-05-2018


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